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Le cantine del Negramaro; i vini del Salento

Le cantine del Negramaro; i vini del Salento

La Puglia e il turismo enogastronomico

La Puglia è sicuramente una delle regioni italiane maggiormente interessanti dal punto di vista enologico. Il clima mite ed il terreno fertile si prestano particolarmente alla coltivazione della vite, come avevano capito già i greci che, al tempo della loro dominazione sulla regione dettero un forte impulso alla viticoltura. Ancora oggi la regione vanta una delle produzioni più alte d'Italia. Tuttavia nei decenni passati la grande quantità non si accompagnava ad una uguale qualità, anzi le uve pugliesi, per via dell'alto grado zuccherino, venivano usate quasi esclusivamente come taglio per la produzione di vini di altre regioni. Negli ultimi abbiamo fortunatamente assistito ad una inversione di tendenza, e la regione è riuscita a sviluppare una produzione vinicola degna dei grandi vitigni che vi sono coltivati. La crescita del turismo negli ultimi anni, caratterizzato anche da una forte impronta enogastronomica, ha fatto sì che i produttori si concentrassero sul vino di qualità, e sullo sfruttamento delle potenzialità turistiche della produzione, come l'organizzazione di visite alle cantine e degustazioni. In particolare il Salento ha conosciuto negli ultimi dieci, quindici anni, una vera esplosione di popolarità e conseguentemente di turismo. Terra di grande vocazione agricola, anch'essa esportava nel nord Italia uve utilizzate per arricchire altri vini, ma si è rapidamente convertita alla produzione di qualità, sfornando nomi che oggi tutti conoscono almeno di fama. Tra i più noti vini del Salento troviamo il Primitivo, il Rosato del Salento e forse il più conosciuto: il Negramaro.

Il Neogramaro vino autoctono salentino

Il Negramaro, o Negroamaro che dir si voglia, è un vitigno nero autoctono coltivato quasi solamente in Puglia e particolarmente appunto in Salento. Il nome è dato dalla ripetizione di nero in latino, niger, ed in antico greco, mavros, poi divenuto maru in dialetto locale. Facile quindi capire che si tratti di un vitigno dal colore molto scuro, nero violaceo, e dal grande vigore. Quindi anche se la dizione più corretta sarebbe Negramaro, anche il nome Negroamaro ha sicuramente un appiglio nella realtà. Infatti l'amaro è una delle caratteristiche più spiccate del vitigno. Proprio per questo motivo le uve Negramaro vengono vinificate anche in purezza, ma più spesso miscelate con altre per smorzarne tale caratteristica. E' infatti presente in percentuali varie in ben quarantasette vini pugliesi a denominazione di origine controllata. La zona principe per la coltivazione del Negramaro è l'entroterra salentino, ed in particolare la zona del Salice Salentino DOC. Una vasta campagna pianeggiante densa di vigneti, punteggiata di enormi olivi secolari. L'area comprende i comuni di Veglie, San Pancrazio Salentino, Campi Salentina, San Donaci, Salice Salentino e la rinomata Cellino San Marco, sede della famosa azienda agricola di Al Bano Carrisi. Questi, insieme ad altri comuni delle province di Lecce e Brindisi, vanno a formare il Parco del Negramaro. Tra le attrazioni legate a questo vitigno, bisogna sicuramente ricordare il museo del Negramaro, situato nel paese di Guagnano, dove il visitatore potrà approfondire i metodi di coltivazione e di vinificazione del passato ma anche attuali. Il sistema migliore per conoscere e godere il frutto di questo vitigno è sicuramente visitare una delle numerose Cantine vinicole sparse nel Salento, che stanno sempre più puntando sul richiamo del vino di qualità, come testimonia il gran numero di consorzi di vini DOC, DOCG e IGP nati negli ultimi anni. Come abbiamo detto, anche in Salento le aziende agricole stanno cercando di sfruttare l'aumento del turismo e dell'interesse, anche internazionale, per questo vitigno e per i vini pugliesi. Quasi ogni azienda si è attrezzata per offrire all'appassionato, ma anche al semplice turista curioso, e goloso, una visita ai propri terreni ed alle proprie cantine, che terminano immancabilmente con una degustazione dei vini prodotti. Oltre alla degustazione ed alla vendita diretta, molte offrono anche un servizio di ristorazione con cucina tipica locale, perché in fondo assaggiare un vino tipico senza accompagnarlo ad un piatto altrettanto tipico renderebbe l'esperienza un po' incompleta. Infine alcune aziende si sono attrezzate anche per il pernottamento, segno che si è capito che per poter sfruttare appieno il crescente turismo enogastronomico bisogna dare al cliente una gamma di servizi la più completa possibile, in particolare incentivando l'ospite a trattenersi più giorni. Ovviamente il giro d'affari legato al Negramaro non si ferma alle cantine. Oltre ai numerosi eventi culturali legati all'enogastronomia ed al folklore salentini, numerosi tour operator già presenti sul mercato hanno incluso nei loro pacchetti visite alle cantine e degustazioni. Inoltre si stanno affacciando sul mercato anche nuovi operatori locali specializzati proprio nel turismo enogastronomico, ampliando ancor di più l'indotto della viticoltura salentina. Se invece si preferisce il viaggio fai da te, vi sono molti siti e blog che suggeriscono itinerari e recensiscono vini e cantine, sia per quanto riguarda la qualità del prodotto che per i servizi offerti e l'accoglienza, e si scoprirà magari che piccole aziende non molto famose offrono vini di qualità eccellente e magari a prezzi modici. Partito come uva da taglio per i vini deboli del nord, il Negramaro è un ottimo esempio di come puntando sulla qualità e l'unicità di un prodotto, si possa creare un sistema economico che è diventato una delle principali fonti di reddito di questa splendida terra di Puglia.

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