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Burrata di Andria IGP: eccellenza pugliese da gustare

Burrata di Andria: storia, sapore e itinerario in Puglia

La Burrata di Andria non è solo un formaggio fresco, ma un vero ambasciatore della cultura pugliese. Nata nelle masserie della Murgia, racchiude in sé tradizione, artigianalità e legame con il territorio. Il suo cuore cremoso di stracciatella e panna, avvolto da una sottile sfoglia di pasta filata, regala al palato una sensazione unica, che ha conquistato gourmet e viaggiatori di tutto il mondo. Riconosciuta dal 2016 con il marchio IGP (Indicazione Geografica Protetta), la Burrata di Andria è oggi uno dei simboli gastronomici più ricercati della Puglia, insieme al Castel del Monte, patrimonio UNESCO a pochi chilometri dalla città. Visitare Andria significa immergersi in un percorso enogastronomico fatto di caseifici, masserie e ristoranti tipici dove la burrata si gusta freschissima, spesso a pochi metri dal luogo in cui viene prodotta. Una tappa che unisce sapori autentici, paesaggi rurali e ospitalità sincera.

Origini e lavorazione artigianale: come nasce la Burrata di Andria

La Burrata di Andria ha radici nella Murgia, terra di ulivi secolari e pascoli rigogliosi. Secondo la tradizione, nacque come soluzione per recuperare ritagli di pasta filata avanzati: i casari li amalgamavano con panna fresca creando la stracciatella, poi avvolta in un involucro di pasta filata richiusa “a sacchetto”. Questa invenzione geniale trasformò uno scarto in un capolavoro gastronomico.
Oggi, pur con metodi più moderni, la lavorazione resta fedele ai gesti tramandati. Dopo la coagulazione del latte vaccino, la cagliata viene filata in acqua bollente e stesa in una sfoglia sottile. Al suo interno viene inserita la stracciatella, cremosa e vellutata, prima della chiusura manuale e del raffreddamento in acqua. La burrata riposa infine in una leggera salamoia, che ne stabilizza forma e sapore.
Questa tecnica, riconosciuta dall’Unione Europea con l’IGP, tutela non solo la qualità del prodotto ma anche l’identità territoriale. Le caratteristiche sensoriali sono uniche: all’esterno la superficie è liscia e bianca come porcellana, al taglio il ripieno cola morbido e profumato di latte fresco, panna e yogurt.
Differenze con altri latticini: la mozzarella è tutta pasta filata, elastica e compatta; la stracciatella è solo ripieno; la burrata unisce entrambe. È questo mix che la rende inimitabile e irresistibile.
La reputazione della Burrata di Andria è cresciuta a livello internazionale grazie anche ai consorzi di tutela, ai caseifici artigianali e al turismo enogastronomico. Sempre più viaggiatori scelgono di visitare Andria proprio per assistere dal vivo alla produzione e degustare un prodotto che racconta il territorio meglio di qualsiasi guida.

Dove assaggiare la Burrata di Andria: caseifici, masserie e ristoranti

Chi arriva ad Andria può vivere l’esperienza autentica della burrata direttamente nei luoghi di produzione. I caseifici artigianali aprono le porte la mattina presto, quando i casari lavorano la pasta filata e confezionano le burrate destinate alla vendita del giorno stesso. Molti dispongono di piccoli spacci dove acquistare prodotti freschissimi: nodini, ricotta, fior di latte e naturalmente la regina, la Burrata di Andria IGP.
Le masserie didattiche sono una tappa consigliata: offrono tour guidati, laboratori sulla pasta filata e degustazioni. È un modo per comprendere da vicino i segreti di questa eccellenza e, al tempo stesso, scoprire la vita rurale pugliese tra ulivi e vigneti.
Anche i ristoranti tipici propongono la burrata in abbinamenti creativi: con pomodori, cime di rapa, acciughe del Sud, ma anche in versioni gourmet con crudo di gamberi e agrumi. Non mancano pizze bianche guarnite con burrata aggiunta a crudo dopo la cottura, piatti di pasta fresca e antipasti a base di verdure locali.
Tra i prodotti da provare con la burrata spiccano il pane di Altamura DOP e l’olio extravergine pugliese, due compagni ideali che esaltano la cremosità del ripieno.
Visitare Andria significa anche scoprire i mercati cittadini, dove la burrata è venduta accanto a taralli, pomodori regina e formaggi tipici. Per chi desidera un’esperienza completa, un itinerario gastronomico può includere tappa al Castel del Monte, passeggiata tra ulivi secolari e cena in trattoria con piatti della tradizione.
Il consiglio è gustare la burrata a temperatura ambiente, evitando di servirla troppo fredda per non perdere la ricchezza aromatica. Una piccola borsa termica è utile per trasportarla, soprattutto nei mesi estivi.

Itinerario gourmet in Puglia: la Burrata di Andria come filo conduttore

Un viaggio in Puglia può diventare un itinerario gastronomico costruito attorno alla Burrata di Andria.
Giorno 1: visita a un caseificio la mattina, degustazione in bottega e pranzo in trattoria con orecchiette al pomodoro e burrata. Pomeriggio dedicato al Castel del Monte, icona federiciana che domina la Murgia, e serata ad Andria con cena tipica e calice di rosato locale.
Giorno 2: spesa al mercato con prodotti freschi (verdure, pomodori, pane di Altamura), tuffo al mare e picnic a base di burrata e verdure grigliate. Nel pomeriggio, visita a una masseria con assaggi di formaggi e olio EVO. Cena conclusiva in ristorante gourmet con piatto protagonista: burrata e crudo di mare.
Gli abbinamenti non mancano: vini bianchi pugliesi giovani, rosati della zona di Castel del Monte e birre artigianali chiare sono perfetti con la burrata. Tra i piatti consigliati: burrata su crema di fave e cicorie, pizza con datterini e basilico, burrata e alici con scorza di limone.
Questo itinerario non è solo gastronomico, ma anche culturale. La burrata diventa pretesto per scoprire ulivi monumentali, cattedrali romaniche e paesaggi rurali. È un’esperienza che unisce gusto, tradizione e bellezza paesaggistica.
In sintesi, scegliere la Burrata di Andria significa sostenere una filiera locale di qualità e vivere un viaggio autentico. Non è un semplice formaggio, ma un simbolo di ospitalità pugliese, perfetto souvenir gastronomico da riportare a casa (purché consumato in tempi rapidi). Con la sua cremosità unica, la burrata racconta in un solo assaggio la storia e la passione di una terra che fa dell’accoglienza il suo tratto distintivo.

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