Tra ulivi secolari, masserie bianche e profumo di mare, la città di Brindisi custodisce un patrimonio gastronomico che riflette la sua anima semplice e autentica. I cardi alla brindisina rappresentano una delle ricette più identitarie della cucina pugliese: un piatto che nasce come preparazione “povera” ma che oggi viene riscoperto da chi cerca esperienze culinarie genuine. Preparati con cardi freschi, pomodoro, capperi, olive e una gratinatura fragrante, i cardi alla brindisina uniscono sapori intensi e genuini in un equilibrio perfetto. Ideali come antipasto caldo, come contorno o persino come piatto unico vegetariano, raccontano la storia di un territorio che ha fatto della tradizione il proprio punto di forza. Questo piatto tipico di Brindisi è anche un invito a scoprire i mercati contadini, le trattorie e le sagre di paese, luoghi dove la cultura gastronomica pugliese continua a vivere e a rinnovarsi.
I cardi sono ortaggi invernali, parenti dei carciofi, che si raccolgono da fine autunno a inizio primavera. In Puglia crescono spontanei nelle campagne, ma si trovano anche nei mercati cittadini e presso le masserie. La loro caratteristica nota amarognola viene addolcita grazie a tecniche tramandate di generazione in generazione: immersione in acqua acidulata con limone, prelessatura in acqua salata, e infine cottura lenta con ingredienti mediterranei come olio extravergine d’oliva, olive e capperi.
Per ottenere una gratinatura croccante e profumata, i cardi vengono passati in forno con pangrattato e formaggio (pecorino o cacio ricotta). Questa lavorazione semplice ma attenta valorizza un prodotto che altrimenti rischierebbe di rimanere marginale sulle tavole moderne. La ricetta è anche un ottimo esempio di cucina di recupero, poiché utilizza pane raffermo trasformato in pangrattato e conserva di pomodoro preparata in estate.
Chi vuole cimentarsi a casa deve ricordare alcuni passaggi fondamentali: eliminare i filamenti più duri, usare cardi ben sbiancati e non saltare la fase di bollitura. Solo così il piatto risulterà tenero dentro e croccante fuori. In Puglia, il consiglio è di acquistare gli ingredienti direttamente nei mercati contadini di Brindisi o Ostuni, dove produttori locali sono felici di condividere i loro segreti.
Questa attenzione al dettaglio fa sì che i cardi alla brindisina non siano solo una ricetta, ma una testimonianza di cultura alimentare che lega il presente alla memoria delle famiglie contadine.
I cardi alla brindisina affondano le loro radici nella storia agricola del Salento. Tradizionalmente preparati nei mesi invernali, quando gli orti offrivano cardi e le dispense pane secco e conserve, rappresentavano una pietanza sostanziosa ma economica. Le famiglie li cucinavano nelle pignate di terracotta, che garantivano una cottura uniforme e lenta, simile a quella di un forno moderno.
Le varianti locali testimoniano la creatività delle massaie pugliesi. Alcuni aggiungono acciughe sotto sale, per richiamare i sapori del mare; altri preferiscono la versione “in bianco” senza pomodoro, più delicata e adatta ad accompagnare piatti di pesce. C’è chi arricchisce il pangrattato con frutta secca come mandorle o nocciole, per una crosticina aromatica, e chi, negli ultimi minuti di cottura, versa un uovo sbattuto per rendere il piatto ancora più avvolgente.
Un altro segreto riguarda l’equilibrio dei sapori: i cardi tendono a essere amarognoli, ma grazie a una bollitura prolungata e all’aggiunta di finocchietto selvatico il gusto diventa più armonico. Non meno importante è la gestione del sale: tra capperi, olive e formaggio, il rischio di eccesso è alto, perciò la tradizione consiglia sempre di assaggiare prima di infornare.
Oggi la ricetta resiste nelle case, nelle trattorie di Brindisi e nelle masserie didattiche che propongono piatti di stagione ai turisti. È diventata anche un simbolo della cucina mediterranea sostenibile, tanto da essere valorizzata da realtà come Slow Food Puglia, che ne riconosce il valore culturale oltre che gastronomico.
Assaggiare i cardi alla brindisina non è solo un’esperienza di gusto, ma anche un viaggio dentro la cultura pugliese. Nelle trattorie locali vengono serviti come antipasto domenicale o come contorno per piatti di carne e pesce al forno. Durante le sagre invernali e le feste di paese, soprattutto tra Brindisi e Mesagne, compaiono nei menù accanto ad altre verdure spontanee e legumi tipici del territorio.
Per chi ama il turismo enogastronomico, i cardi diventano il filo conduttore di itinerari tra mercati contadini, forni a legna e masserie. Un percorso ideale può iniziare al mattino con una visita agli uliveti monumentali e una degustazione di olio extravergine, proseguire con un pranzo a base di cardi alla brindisina e terminare con una passeggiata nei borghi bianchi come Ostuni o Cisternino.
Sul fronte degli abbinamenti, il piatto si sposa con vini locali che valorizzano i contrasti tra amaro e dolce: un Negroamaro rosato o un giovane Susumaniello esaltano freschezza e frutto, mentre chi preferisce i bianchi può optare per una Verdeca o un Minutolo. L’olio ideale proviene dall’Alto Salento, fruttato medio, con note di mandorla e carciofo.
Questa ricetta ha anche una dimensione pratica per chi viaggia: si può rifare facilmente a casa, congelando la base già cotta e gratinandola all’occorrenza. È un piatto che racconta stagionalità, identità e convivialità, e che conquista chi cerca nella Puglia esperienze autentiche e sostenibili.