Il carnevale è una festa allegra, bizzarra e divertente e, per quanto possa sembrare un’invenzione dei tempi moderni, in realtà ha tradizioni antichissime che affondano le radici nei secoli passati. È per questo motivo che ogni popolo ha sedimentato nel corso della civiltà le sue tradizioni, i suoi usi, i riti e persino le pietanze tipiche del carnevale. Non fa eccezione la Puglia, dove si possono gustare, tra le altre cose, le cartiddate pugliesi, pasta fritta e condita con mosto, i bocconotti ripieni di crema pasticcera o marmellata, o i cannelloni salentini con ripieno di ricotta, mandorle e cannella. Ma di certo non ci si limita a festeggiare in tavola, andiamo, quindi, alla scoperta dei carnevali pugliesi più divertenti, ma anche più tradizionali, quelli che maggiormente rappresentano questa terra conosciuta per il clima mite, per le splendide coste ma anche per la ricchezza dell’entroterra rurale.
Uno dei carnevali più belli del Sud Italia si festeggia proprio qui a Putignano, comune della Murgia, in provincia di Bari. Un evento tanto unico quanto antico, tanto che oggi contiamo la 623° edizione. L'attrazione principale è costituita sinceramente dalla sfilata dei carri allegorici che nascono dall’abilità dei mastri cartapestai i quali, seguendo metodiche tradizionali e antiche di lavorazione, danno vita a prodotti di gran classe e qualità in cui si mescolano satira e allegoria. I carri partecipano a un concorso in cui verrà premiato quello più originale, creativo e divertente. La maschera ufficiale del carnevale di Putignano è Farinella, nata negli anni Cinquanta e il cui nome è dovuto a un’antica preparazione contadina ricavata dalle farine di ceci e di orzo. Dal giorno di S. Antonio Abate (17 gennaio) fino alla fine del del periodo di festa, ogni giovedì, caratterizzato da un tema tra sacro e profano, sfilano i carri. La tradizione del carnevale di Putignano comprende la Festa dell’Orso, spettacolo itinerante tra le strade del centro storico con l’orso che prevede il meteo per il futuro, e l’estrema unzione del carnevale, che avviene il giorno antecedente il martedì grasso preannunciando la fine della baldoria. Una banda di finti sacerdoti sfila per il paese officiando riti per il carnevale morente. Infine il martedì grasso si celebra proprio il funerale del carnevale: un maiale di cartapesta, simbolo delle abbuffate e della festa, viene bruciato in piazza. Il messaggio è chiaro: il digiuno quaresimale sta per cominciare. Trecentosessantacinque rintocchi dalla Campana dei Maccheroni segnano gli ultimi istanti di stravizi carnevaleschi. Massafra è una cittadina della provincia di Taranto, ai piedi delle Murge, incastonata in un paesaggio rurale davvero singolare grazie alla presenza di alcune formazioni carsiche, le gravine, tipiche del territorio. Il carnevale di Massafra, tra maschere buffe e carri allegorici, si festeggia dal 1951, da quando cioè un gruppo di attori locali, mossi da coraggio e voglia di divertirsi, organizzò un carnevale con l’intento di coinvolgere tutta la comunità locale. Da allora la manifestazione è andata crescendo sempre più fino ad attrarre un numero maggiore di visitatori e a diventare parte integrante della tradizione locale. Scendiamo verso la provincia di Brindisi per arrivare a Mesagne, cittadina lungo la via Appia Antica. Il carnevale mesagnese affonda le sue radici, molto probabilmente, nei Lupercalia del XVI secolo, festa purificatrice di origine romana che si celebrava nel mese di febbraio in onore del dio Fauno. Ricchissimo di maschere tradizionali (Grappolino e Pizzica Pizzica), il carnevale di Mesagne è arrivato alla edizione numero 262 e non perderà occasione di divertire tutti i suoi visitatori (nelle precedenti edizioni se ne sono contati oltre 30.000) tra balli, sfilate e battaglie di coriandoli. Concludiamo la nostra carrellata a Manfredonia, nel foggiano, a piedi dei Monti Dauni e nella splendida cornice paesaggistica del Gargano. Qui il carnevale trova la sua espressione nella tipicità della maschera di Ze Pèppe, un allegrone buontempone che ama attaccarsi ai fiaschi di vino e correre dietro alle belle signore sin dall’inizio dei festeggiamenti e cioè dal giorno di Sant’Antonio Abate. Le maschere di Manfredonia amano danzare e dare spettacolo lungo le vie del paese, centro storico interessante per la Cattedrale, il castello svevo–aragonese e le numerose fontane appartenenti a diverse epoche e diversi stili architettonici.