Il Carnevale di Putignano, in Puglia, è uno degli eventi folclorici più celebri d’Italia e vanta il primato di carnevale più antico d’Europa. La sua tradizione, che affonda le radici nel Medioevo, lo rende un appuntamento imperdibile per chi ama la storia, le maschere e la cultura popolare. Oltre a essere il più longevo, è anche uno dei più lunghi al mondo: prende avvio il 26 dicembre con le Propaggini e prosegue fino al Martedì Grasso, alla vigilia della Quaresima.
Visitare Putignano durante il Carnevale significa immergersi in un’atmosfera festosa fatta di colori, satira, musica e spettacoli di strada che coinvolgono l’intera comunità. I maestri cartapestai, da secoli custodi di un’arte unica, realizzano carri allegorici imponenti e raffinati, capaci di coniugare tradizione e innovazione. La maschera simbolo, Farinella, aggiunge un tocco di ironia e leggerezza, incarnando lo spirito gioioso della festa.
Il Carnevale non è solo folklore, ma anche un’occasione di incontro, condivisione e scoperta dei sapori tipici pugliesi, grazie a sagre e degustazioni che animano le vie della città.
La storia del Carnevale di Putignano affonda le sue radici nel Medioevo e in un episodio ben preciso: il 26 dicembre 1394, quando le reliquie di Santo Stefano furono trasferite da Monopoli a Putignano per proteggerle dalle incursioni saracene. L’arrivo della processione divenne l’occasione per una festa spontanea: i contadini, lasciando i campi, improvvisarono canti satirici in dialetto e balli popolari, dando origine alla tradizione delle Propaggini.
Questo evento, ancora oggi celebrato, segna l’apertura ufficiale del Carnevale. I poeti dialettali salgono sul palco e, in rima baciata, danno vita a pungenti satire contro personaggi pubblici e vicende locali. È un momento che combina goliardia e riflessione, poiché dietro l’ironia si celano critiche sociali e spunti di attualità.
Il termine “propaggini” richiama l’agricoltura: indica infatti le radici della vite che generano nuovi germogli, simbolo di rinascita e continuità. Non è un caso che il Carnevale, con la sua carica vitale, sia sempre stato legato al ciclo delle stagioni e alla speranza di fertilità e prosperità.
Nel corso dei secoli, la celebrazione si è trasformata, passando dalle taverne ottocentesche ai palchi moderni in piazza, ma il cuore della festa è rimasto immutato: l’arte della parola, il potere della satira e la capacità di coinvolgere l’intera comunità. Oggi le Propaggini non sono soltanto un ricordo del passato, ma un appuntamento che richiama turisti, studiosi di tradizioni popolari e amanti della poesia vernacolare. È un momento in cui Putignano riafferma la sua identità culturale e la sua originalità rispetto ad altri carnevali italiani, grazie a un mix unico di sacro e profano, di storia e attualità.
Dal 17 gennaio, giorno dedicato a Sant’Antonio Abate, il Carnevale di Putignano entra in una fase ricca di rituali popolari noti come i Giovedì del Carnevale. Ogni giovedì è dedicato a una categoria sociale diversa: monsignori, preti, vedove, pazzi, donne sposate e, infine, uomini sposati e cornuti.
Il più atteso è senza dubbio il Giovedì dei Cornuti, che si distingue per la sua carica goliardica e irriverente. All’alba, un gruppo di uomini vestiti di rosso e nero, con vistosi copricapi cornuti, dà inizio al “richiamo dei cornuti”. Il corteo raggiunge la casa del “cornuto dell’anno”, scelto simbolicamente per ricevere scherzi e omaggi ironici, in un clima di risate collettive.
Nel pomeriggio e in serata, la festa si sposta in piazza del Plebiscito, dove l’Accademia delle Corna organizza spettacoli satirici e il rituale del “taglio delle corna”. La giornata prosegue con una sagra del maiale e degustazioni di prodotti tipici pugliesi, accompagnate da musica popolare, danze tradizionali come la pizzica e momenti di folklore che attraggono migliaia di curiosi.
Questi giovedì non sono soltanto una sequenza di feste, ma rappresentano un vero percorso simbolico che accompagna la comunità fino al culmine del Carnevale. Ogni categoria presa di mira diventa bersaglio di scherzi e satire, in un ribaltamento delle gerarchie sociali che ricorda la funzione originaria del Carnevale: sovvertire l’ordine per un tempo limitato, esorcizzare paure e ridere delle debolezze umane.
Il Giovedì dei Cornuti, in particolare, si è trasformato in un simbolo identitario, tanto che negli ultimi anni ha iniziato ad attirare visitatori anche dall’estero. È l’esempio perfetto di come il Carnevale di Putignano sappia mantenere intatte le sue radici storiche, pur rinnovandosi e adattandosi ai tempi moderni.
Il momento più spettacolare del Carnevale di Putignano sono senza dubbio le sfilate dei carri allegorici, realizzati dai maestri cartapestai con tecniche che uniscono tradizione artigianale e innovazioni tecnologiche. Ogni anno, i carri stupiscono per le loro dimensioni imponenti, i colori vivaci e i movimenti meccanici che danno vita a figure satiriche e allegoriche.
Per l’edizione 2025, le sfilate principali si sono tenute il 16, 22 febbraio, 2 e 4 marzo, attirando migliaia di spettatori. Non si tratta solo di parate: lungo il percorso, la città si anima con spettacoli di musica, danza e teatro di strada, creando un’esperienza coinvolgente per adulti e bambini.
La maschera ufficiale del Carnevale è Farinella, ispirata a un antico piatto povero a base di ceci e orzo. Il costume, codificato negli anni ’50, raffigura un giullare variopinto con cappello a tre punte e campanelli. Simbolo di allegria e ironia, Farinella incarna lo spirito della festa e continua a essere protagonista delle sfilate e degli eventi collaterali.
Un altro elemento distintivo è l’evoluzione dei carri nel corso del Novecento: grazie al maestro Armando Genco, dal dopoguerra si è passati da strutture in filo di ferro a scheletri in gesso e cartapesta, molto più leggeri e adatti a realizzazioni spettacolari. Negli ultimi decenni, l’introduzione di impianti meccanici ed elettronici ha reso i carri veri capolavori di ingegneria creativa.
Oltre ai carri, il Carnevale offre un ricco calendario di appuntamenti collaterali: spettacoli teatrali, laboratori per bambini, incontri culturali e degustazioni di prodotti tipici pugliesi. Questo mix rende l’evento non solo una celebrazione della tradizione, ma anche una vetrina della cultura e dell’enogastronomia del territorio.
Il Carnevale di Putignano, con la sua capacità di unire satira, arte e comunità, rimane uno degli appuntamenti più autentici e affascinanti del panorama italiano.