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Laurieddhu del Salento: il folletto dispettoso del folklore

Scopri il Laurieddhu, il folletto del Salento tra leggende e misteri popolari

Il Salento custodisce una figura leggendaria che affascina ancora oggi: il Laurieddhu, conosciuto anche come Scazzamurrieddhru. Questo piccolo folletto domestico, dispettoso e ironico, è protagonista di racconti che si tramandano da secoli nei borghi salentini. Nelle storie popolari si diverte a intrecciare i capelli, nascondere chiavi e oggetti, spostare sedie o far sparire calzini, ma senza mai essere veramente malvagio. Anzi, se trattato con rispetto, diventa un portafortuna che veglia sulla casa e sulla famiglia.
Il Laurieddhu rappresenta l’anima del folklore pugliese: una creatura capace di trasformare la quotidianità in fiaba, un simbolo che unisce ironia, pedagogia e senso della comunità. Conoscere la sua leggenda significa entrare nella psicologia ospitale del Salento, dove anche il più piccolo gesto quotidiano può assumere un significato magico.

Origini, leggende e ruolo del Laurieddhu nella tradizione salentina

Il Laurieddhu appartiene alla grande famiglia dei folletti domestici mediterranei, figure che incarnano lo spirito della casa e dell’aia. Nel Salento viene descritto come un esserino minuto, veloce, talvolta con un cappuccio scuro, che predilige la notte, i granai e i camini spenti. Ama confondere i contadini, spostare attrezzi agricoli, annodare criniere di cavalli o far sparire piccoli oggetti.

Ma oltre al lato dispettoso, il Laurieddhu ha una funzione di custode. È considerato il genius loci della casa: protegge chi mantiene ordine e rispetto, punisce chi trascura o disturba l’armonia. Per questo, nelle leggende, basta un piattino di latte o un dolcetto lasciato sul tavolo per ingraziarselo. Al contrario, chi ignora le sue “regole” rischia di passare notti insonni tra rumori misteriosi e scherzi infiniti.

Le diverse denominazioni nei paesi salentini – Laurieddhu, Scazzamurrieddhru, Scazzamurrieddhu – confermano la diffusione radicata della leggenda, che mantiene però costante il carattere del folletto: ironico, affettuoso, capriccioso. Il suo mondo è fatto di confini domestici: scale, forni, stalle e sottoscala diventano luoghi liminali dove l’umano incontra il mistero. Non a caso, molte storie iniziano con passi leggeri nella notte, un colpo improvviso sotto il tavolo o il fruscio di un mantello invisibile.

Simboli, amuleti e significati nascosti del folletto salentino

Il Laurieddhu non è solo un protagonista di fiabe, ma un simbolo che rivela il rapporto tra le comunità salentine e la vita quotidiana. Ogni suo scherzo è una metafora: il richiamo all’ordine, la necessità di rispettare la casa, l’importanza di mantenere armonia.

  • Scherzi tipici: nascondere aghi, spostare sedie, intrecciare capelli.
  • Tracce della sua presenza: risatine notturne, fiammelle che tremano, colpi improvvisi.
  • Premi e punizioni: porta fortuna ai laboriosi, disturba chi è disattento o scortese.
  • Oggetti propiziatori: nastri rossi, ferri di cavallo, piccoli talismani artigianali.

Questi elementi non sono semplici superstizioni, ma strumenti culturali con cui le famiglie interpretavano gli imprevisti della vita domestica. Ogni amuleto, ogni racconto, serviva a rafforzare il legame comunitario e a insegnare valori di ordine, rispetto e solidarietà.

Il Laurieddhu dialoga idealmente con figure simili del Meridione, come il “monacello” napoletano, ma conserva tratti unici: è profondamente legato alla dimensione rurale e familiare del Salento. È una pedagogia sorridente che invita a ridere degli imprevisti e a riconoscere la forza dei gesti quotidiani.

 

Laurieddhu oggi: dalla leggenda all’identità culturale del Salento

Oggi il Laurieddhu non è solo un ricordo folklorico, ma un simbolo identitario. La sua immagine compare in racconti, pubblicazioni, opere teatrali e iniziative culturali che valorizzano la memoria popolare del territorio. Alcune associazioni organizzano serate di narrazione e laboratori artigianali per bambini, in cui il folletto diventa protagonista di attività didattiche e creative.

In un’epoca di turismo esperienziale, il Laurieddhu rappresenta anche un modo alternativo di leggere il Salento. Conoscere la sua leggenda significa osservare con occhi nuovi muretti a secco, corti silenziose e vecchie masserie. Ogni ambiente domestico può trasformarsi in un palcoscenico dove, tra un fruscio e una risata, si avverte ancora la sua presenza invisibile.

Il suo mito continua a vivere non solo perché intrattiene, ma perché educa e unisce. Il Laurieddhu ricorda che la casa è uno spazio sacro, da rispettare e custodire. Simboleggia l’ospitalità salentina, fatta di ironia, piccoli gesti e senso di comunità. In questo modo, il folletto dispettoso rimane ancora oggi uno dei custodi più autentici dell’immaginario pugliese.

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