La Pasta Bandiera è uno dei piatti più rappresentativi della cucina pugliese, un’espressione gastronomica che fonde tradizione contadina e sapori mediterranei. Nata dalla semplicità degli ingredienti poveri ma genuini, questa ricetta unisce tre colori che richiamano la bandiera italiana: rosso del pomodoro, bianco delle patate e verde della rucola. È un piatto che si incontra spesso nelle tavole delle famiglie pugliesi, nelle trattorie tipiche e nelle masserie immerse negli uliveti secolari, offrendo un assaggio autentico della regione. Chi visita la Puglia non può non provare questo primo che sa di sole, mare e terra: dalla freschezza della rucola selvatica del Gargano, alla dolcezza dei pomodori del Tavoliere, fino all’intensità dell’olio extravergine d’oliva DOP del Salento. La Pasta Bandiera è più di una ricetta: è un racconto culinario che accompagna il viaggiatore in un itinerario fatto di tradizione, identità e convivialità.
La storia della Pasta Bandiera affonda le radici nella cucina rurale pugliese. Nelle campagne del Tavoliere e del nord della regione, le famiglie contadine utilizzavano ciò che avevano a disposizione per realizzare piatti nutrienti e semplici. Così nacque questa combinazione di pasta, patate e rucola, arricchita dal pomodoro, che negli anni è diventata simbolo di una cucina povera ma ricca di significato.
Gli ingredienti base sono pochi ma essenziali: orecchiette fresche (o pasta corta come penne e mezze maniche), patate a cubetti che cuociono nell’acqua della pasta rilasciando amido, pomodori maturi o passata densa, rucola selvatica dal gusto pungente, olio extravergine d’oliva pugliese e cacioricotta grattugiato. In alcune varianti, al posto del cacioricotta si usa pecorino o canestrato.
Ogni zona della Puglia ha una propria versione: nel Salento si abbonda con la ricotta dura grattugiata, mentre nel Gargano si preferisce aggiungere la rucola a crudo per mantenerne la freschezza. Alcune famiglie arricchiscono il sugo con un pizzico di peperoncino o con l’aglio in camicia, altre scelgono un condimento più delicato a base di cipolla.
Dal punto di vista nutrizionale, la Pasta Bandiera è un piatto equilibrato: fornisce carboidrati complessi dalla pasta e dalle patate, vitamine e fibre dalla rucola, licopene dal pomodoro e grassi insaturi dall’olio extravergine d’oliva. Un piatto che unisce gusto, salute e tradizione in un unico abbraccio di sapori.
Preparare la Pasta Bandiera è un’esperienza che riporta alle cucine delle nonne pugliesi, dove la manualità e il rispetto dei tempi erano fondamentali. La ricetta classica prevede circa 380 g di orecchiette fresche, 250 g di patate a cubetti, 120 g di rucola selvatica, 250 g di pomodori pelati o passata, aglio, olio evo e cacioricotta.
Procedimento dettagliato:
Accorgimenti da chef di casa: usare rucola selvatica per un gusto più deciso, preferire olio extravergine DOP (come Terra di Bari o Dauno), tagliare le patate in cubetti piccoli per una cottura uniforme e aggiungere la rucola a crudo per una nota fresca.
Questa ricetta, oltre a essere gustosa, è versatile: si può servire calda come piatto conviviale o tiepida nelle giornate estive. Alcuni chef moderni propongono varianti creative, ad esempio aggiungendo briciole di tarallo pugliese tostate per un tocco croccante o sostituendo il formaggio con frutta secca tritata per una versione vegana.
La vera magia della Pasta Bandiera si scopre viaggiando in Puglia. Questo piatto è presente nei menù di numerose trattorie locali, dove viene preparato secondo tradizioni familiari tramandate di generazione in generazione.
Per chi ama gli abbinamenti, la Pasta Bandiera si sposa bene con vini bianchi freschi e sapidi come il Bombino Bianco o la Verdeca, ma anche con rosati da Negroamaro e rossi leggeri come il Primitivo giovane. Anche le birre artigianali pugliesi, in particolare blonde e kölsch-style, esaltano la freschezza del piatto.
Dal punto di vista turistico, la ricerca della Pasta Bandiera può diventare un vero itinerario enogastronomico: partire dal Gargano, con la sua rucola selvatica e i pomodori dolci, attraversare il Tavoliere, grande orto d’Italia, e arrivare in Salento, dove il cacioricotta e l’olio evo DOP completano l’esperienza.