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Pedalare sulla Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese

La grande greenway di Puglia tra trulli, muretti a secco e natura autentica

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è uno dei percorsi cicloturistici più affascinanti del Sud Italia, un itinerario che unisce natura, storia e turismo lento nel cuore della Puglia. Segue le strade di servizio del celebre acquedotto costruito ai primi del Novecento, collegando le sorgenti campane di Caposele con il mare di Santa Maria di Leuca per oltre 500 km di paesaggi mediterranei. Lungo il cammino si alternano uliveti secolari, trulli, muretti a secco e masserie, in un mosaico rurale che racconta l’anima più autentica della regione.

Perfetta per famiglie, coppie e amanti del cicloturismo, la ciclovia attraversa borghi iconici come Locorotondo, Cisternino, Martina Franca e Ceglie Messapica, offrendo un’esperienza “family & slow” all’insegna della sostenibilità e del contatto con il territorio. Ogni tappa invita a rallentare, respirare il profumo della macchia mediterranea e scoprire un Sud genuino che si muove al ritmo rotondo delle ruote.

Tracciato, tappe e panorami tra Murgia e Valle d’Itria

La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese (AQP) si sviluppa lungo due direttrici storiche: il Canale Principale (da Caposele a Villa Castelli) e il Grande Sifone Leccese (da Villa Castelli a Santa Maria di Leuca). Il percorso attraversa sei province — Avellino, Benevento, Foggia, Bari, Brindisi e Lecce — offrendo una panoramica unica sull’Italia meridionale.

Il tratto più celebre e accessibile è quello della Valle d’Itria, dove la greenway si snoda dolcemente tra trulli, vigneti e pinete. In questa zona, il fondo è misto ma ben mantenuto: sterrato compatto alternato ad asfalto, adatto a bici trekking, gravel ed e-bike. Un itinerario molto apprezzato è il segmento Figazzano–Ceglie Messapica, circa 15 km di pura bellezza rurale, con zero traffico e panorami aperti sulla campagna pugliese.

Tra le tappe imperdibili, spiccano:

  • Locorotondo → Cisternino, con vista sul Canale di Pirro;
  • Cisternino → Martina Franca, tra pinete e masserie storiche;
  • Figazzano → Ceglie Messapica, ideale per pedalate lente e picnic all’ombra dei pini.

Lungo il tragitto si incontrano ponti-canale, viadotti e caselli idrici in pietra, testimonianze dell’ingegno che portò l’acqua nel Tavoliere. La segnaletica è in costante aggiornamento, ma per un’esperienza più sicura si consiglia di scaricare le tracce GPX ufficiali su Ride with GPS o consultare la mappa di Bicitalia.

Questo tratto rappresenta oggi uno dei migliori esempi di cicloturismo sostenibile in Italia, riconosciuto anche dal Ministero del Turismo nell’ambito della rete nazionale delle ciclovie turistiche (Ciclovia n.11).

Esperienza “family & slow”: natura, gusto e scoperta

La Ciclovia dell’AQP è pensata per tutti: dagli sportivi ai viaggiatori in cerca di relax. Grazie ai suoi dislivelli moderati e ai lunghi tratti pianeggianti, è perfetta anche per chi viaggia con bambini o ciclisti alle prime armi.

Per un’escursione di mezza giornata, l’anello Locorotondo–Cisternino–Pineta Ulmo è una soluzione ideale: un percorso di circa 20 km tra trulli isolati, vigne e stradine bianche, con possibilità di sosta in aree ombreggiate o agriturismi. Le famiglie possono approfittare dei noleggi locali di e-bike e dei tour guidati disponibili presso i punti informativi dei comuni della Valle d’Itria.

Durante il viaggio, è impossibile non lasciarsi tentare dai sapori locali: taralli, burrata, olio extravergine, focaccia barese e vini bianchi freschi accompagnano ogni tappa. Le masserie didattiche e i piccoli caseifici lungo il percorso rappresentano una tappa obbligata per un turismo a km 0, dove ogni incontro diventa una scoperta.

Info pratiche, consigli e sostenibilità del viaggio in bici

La miglior stagione per pedalare lungo la Ciclovia è la primavera (marzo–maggio) o l’autunno (settembre–novembre), quando il clima è mite e i colori del paesaggio sono più intensi. In estate, è consigliabile partire al mattino presto e pianificare soste frequenti nei borghi o nelle pinete.

Come arrivare:

  • In treno: collegamenti regionali per Martina Franca, Locorotondo e Cisternino (linee Ferrovie del Sud Est).
  • In auto: parcheggi in prossimità degli accessi ciclabili; possibilità di navette o noleggio bici presso operatori locali.

Attrezzatura consigliata: bici gravel o trekking con copertoni larghi, casco, luci, borraccia e kit riparazioni. Le e-bike sono ideali per coprire distanze più lunghe con comfort e zero stress.

Sul piano ambientale, la Ciclovia rappresenta un esempio virtuoso di mobilità dolce e turismo sostenibile. Percorrerla significa contribuire alla tutela del paesaggio rurale e sostenere le comunità locali che custodiscono l’identità della Puglia autentica.

Per chi desidera proseguire oltre la Valle d’Itria, il percorso si estende verso nord, toccando l’Alta Murgia e i suoi paesaggi carsici, o verso sud fino alla cascata monumentale di Santa Maria di Leuca, dove l’acquedotto incontra il mare. Un viaggio che unisce storia dell’acqua, cultura e bellezza senza tempo.

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