Nel cuore del basso Salento, a pochi chilometri dal mare di Tricase Porto e Marina Serra, si erge un albero monumentale che da secoli affascina viaggiatori, studiosi e abitanti locali: la Quercia Vallonea di Tricase, conosciuta anche come Quercia dei Cento Cavalieri. Con una chioma che abbraccia oltre 700 metri quadrati e un tronco imponente di più di 4 metri di circonferenza, questa pianta secolare rappresenta non solo un patrimonio naturale unico, ma anche un simbolo identitario del territorio pugliese. La leggenda vuole che l’imperatore Federico II e il suo seguito abbiano trovato rifugio sotto le sue fronde durante un temporale, arricchendo il fascino mitico dell’albero. Oggi la Quercia Vallonea è parte integrante del Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase, diventando tappa imperdibile per chi cerca esperienze autentiche tra natura, cultura e paesaggi mediterranei.
La Quercia Vallonea di Tricase appartiene alla specie Quercus ithaburensis subsp. macrolepis, conosciuta in inglese come Valonia oak. Si tratta di una varietà rara, originaria dell’area balcanica ed egea, che ha trovato nel Salento un habitat ideale grazie ai terreni calcarei e al clima mite. Le sue ghiande, dette “valonie”, erano preziosissime per l’economia tradizionale poiché utilizzate nella concia delle pelli e nella tintura dei tessuti, grazie all’alto contenuto di tannini. Nel passato, intere comunità salentine basavano parte della loro sussistenza proprio sulla raccolta e il commercio delle valonie, che venivano esportate anche verso l’Oriente.
L’esemplare di Tricase raggiunge circa 20 metri d’altezza, con una chioma che si estende come una grande cupola verde. Secondo le stime botaniche, la sua età varia tra i 700 e i 900 anni, rendendolo uno dei patriarchi verdi più longevi d’Italia. Questo status gli è valso nel 2019 il titolo di “Albero Italiano dell’Anno” assegnato dalla Giant Trees Foundation e l’ingresso nella competizione europea Tree of the Year.
Oltre alla rilevanza storica e naturalistica, la Quercia è inserita all’interno del Biotopo di Tricase, un’area protetta dove sopravvive l’unico nucleo di vallonee in Italia: circa sessanta esemplari distribuiti su una superficie di 5.000 metri quadrati. Questo boschetto rappresenta un avamposto unico della specie in Europa occidentale, testimonianza degli antichi scambi botanici e culturali che hanno caratterizzato il Mediterraneo.
Camminare attorno all’albero significa respirare la storia viva del Salento: i muretti a secco, riconosciuti Patrimonio Unesco, incorniciano il paesaggio; gli ulivi secolari e la brezza marina creano un contesto suggestivo, perfetto per escursioni lente e fotografie d’autore.
La Quercia Vallonea si trova lungo la Strada Provinciale 78 – Via Marina Porto, ben visibile al centro di un’aiuola stradale, poco prima del bivio per Tricase Porto e Marina Serra. L’accesso è libero e l’albero può essere ammirato direttamente dalla carreggiata o dai marciapiedi pedonali, nel pieno rispetto delle recinzioni protettive. Arrivando dal centro di Tricase, basta seguire le indicazioni per la costa; chi viaggia lungo la panoramica litoranea SP 358 può deviare facilmente verso l’entroterra per raggiungere il sito.
Il periodo migliore per una visita varia a seconda dell’esperienza che si desidera vivere. In primavera e in autunno, la luce morbida e le temperature miti rendono l’albero particolarmente fotogenico; in estate, è consigliabile fermarsi nelle ore meno calde, magari combinando l’escursione con un bagno nelle piscine naturali di Marina Serra. L’inverno, invece, svela la silhouette nuda dei rami, molto apprezzata dai fotografi.
Per chi ama il trekking, la Quercia è punto di partenza del Sentiero delle Querce Vallonee, percorso escursionistico che attraversa il bosco di Tricase e regala scorci spettacolari tra mare e macchia mediterranea. Il percorso è accessibile a tutti, ideale anche per famiglie, purché si rispettino le regole del turismo sostenibile: non toccare il tronco, non calpestare le radici, non lasciare rifiuti.
Gli appassionati di cicloturismo possono invece percorrere le stradine secondarie che collegano Tricase, Tricase Porto e il Bosco di Tricase, scoprendo un Salento meno battuto e più autentico. L’esperienza può essere arricchita con una sosta in piazza Pisanelli, cuore storico del borgo, o con una visita alle grotte marine lungo la costa.
Oltre a essere un’attrazione naturalistica, la Quercia Vallonea di Tricase rappresenta un simbolo culturale e identitario per tutto il Salento. È un’aula a cielo aperto per scuole, famiglie e studiosi; un laboratorio vivente di biodiversità che ospita insetti, uccelli e piccoli mammiferi; un punto di riferimento per il turismo naturalistico che cerca esperienze autentiche e rispettose dell’ambiente.
Il mito dei “Cento Cavalieri”, legato a Federico II, aggiunge un tocco epico che si tramanda di generazione in generazione, alimentando il legame tra comunità locale e albero. La sua presenza racconta anche la storia degli scambi mediterranei: la Vallonea unisce idealmente il tacco d’Italia ai Balcani e all’Egeo, simbolo di un passato fatto di commerci, viaggi e contaminazioni culturali.
La protezione di questo patrimonio è oggi affidata sia al Comune di Tricase sia al Parco naturale regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca. La sfida consiste nel conciliare la fruizione turistica con la tutela ecologica, sensibilizzando visitatori e residenti. In questo senso, la Quercia non è soltanto un albero: è un manifesto di turismo sostenibile e di valorizzazione del territorio.
Chi visita la Quercia porta con sé l’immagine di una cattedrale vegetale sospesa tra terra e mare, un simbolo che rimane nel cuore come emblema del Salento autentico. È questa la sua forza: trasformare una semplice sosta lungo una provinciale in un viaggio nella storia, nella natura e nell’anima di un territorio unico.