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La settimana Santa a Taranto: tra rito e turismo

La settimana Santa a Taranto: tra rito e turismo

Periodi delle principali feste popolari Pugliesi

L'ampio panorama delle feste popolari pugliesi affonda le proprie radici nelle vecchie tradizioni contadine, marinare e negli strati più arcaici del cattolicesimo popolare meridionale. Il rito religioso si fonde da sempre al simbolismo pagano, tipico delle tribù primitive, che adoravano gli dei, e offrivano loro beni e doni per garantirsi un minimo di sicurezza contro la miseria e le minacce ultraterrene. In Puglia come in altre zone del meridione, le più importanti feste popolari sono anteriori all'avvento del Cristianesimo e riportano alcuni aspetti tipici delle popolazioni che hanno dominato nel tempo questi luoghi. Le tradizioni greche, romane, turche e albanesi sono ad oggi riscontrabili in molte feste popolari come ad esempio il Carnevale e alcuni riti pasquali. Negli ultimi anni si è assistito ad una rivalutazione delle festività locali e del turismo religioso, considerato fonte primaria per l'accrescimento economico della Puglia. In questa splendida e soleggiata regione del Sud Italia le feste sono legate al calendario del contadino e allo scandire delle stagioni. Nei primi mesi dell'anno tra Gennaio e Febbraio si svolgono le festività di Maria Santissima della Vetrana a Castellana Grotte (11/12 gennaio) con la tradizionale accensione delle fanove in commemorazione della liberazione della città dalla peste del 1691; Sant'Antonio Abate o festa del fuoco (16 gennaio) a Novoli caratterizzata dall'accensione delle focora e da una fiera enogastronomica; il Carnevale Dauno a Manfredonia, il Carnevale di Putignano noto per essere il più antico e lungo d'Italia, e inoltre sono da menzionare i carnevali con parate allegoriche di Masafra, Molfetta e Gallipoli. Tra Marzo e Aprile si festeggia San Giuseppe (19 marzo) nei paesi di Altamura, Ginosa, Pulsano, Bovino, Mottola, e San Giorgio Jonico con processioni, tavolate e falò devozionali.  Le ricorrenze pasquali sono commemorate con dignitose celebrazioni a Ruvo di Puglia con la processione degli Ottosanti; a San Marco Ionico e a Taranto con i riti affascinanti della settimana santa. Il 6 Aprile a Bitondo, in commemorazione di San Leone si svolge la sagra della campagna e l'ultimo sabato di Aprile la festa dell'Incoronata a Foggia con la cavalcata degli Angeli. A maggio e la volta di San Cataldo a Taranto, San Biagio patrono di Maratea e San Bernardino a Bernalda (20 maggio). Il 29 giugno in occasione dei festeggiamenti dei Santi Pietro e Paolo a Galatina si tiene il festival della taranta tipica danza pugliese. Nei mesi di luglio e di Agosto si festeggiano: Santa Domenica a Scorrano caratterizzata da strepitose luminarie, la Madonna del Carmine e San Nicola Pellegrino a Trani, il Palio medievale di Orcia che si svolge la seconda settimana di agosto, i Martiri Indruniti a Otranto e Sant'Oronzo patrono di Lecce.

La settimana Santa a Taranto

Tutte queste festività hanno una loro valenza socio-culturale, ma ciò che colpisce sono le funzioni della settimana Santa che in Puglia vengono celebrate in maniera fastosa e allo stesso tempo rigorosa nel rispetto di quella fede cristiana radicata in questa bellissima Regione. Ad esempio la settimana Santa a Taranto rappresenta l'evento culturale e religioso più importante dell'anno. Tale culto di origine spagnola fu introdotto in città dal patrizio Don Diego Calò, e rafforzato con donazioni alla medesima confraternita dal discendente Francesco Antonio Calò. I riti religiosi iniziano la domenica delle Palme quando le due confraternite: del Carmine e di Maria Santissima Addolorata e San Domenico, si riuniscono in assemblea privata e pongono all'asta al miglior offerente, i simboli che successivamente verrano portati in processione nei giorni del Triduo Sacro.  Ma è tra il Giovedi e il Sabato Santo che la cittadina si trasforma in un luogo di preghiera e silenzio. Le protagoniste assolute di questa celebrazione sono le due confraternite , che organizzano e mettono in scena per le vie cittadine le processioni che rievocano la Passione di Cristo e il dolore della Vergine.  Nel Giovedi Santo viene svolta la Messa in "Coena Domini" con la lavanda dei piedi a dodici confratelli, mentre altre coppie di confratelli detti "Perdoni"sono avviati al pellegrinaggio che si snoda verso le chiese del Borgo Nuovo e del Borgo Antico. La caratteristica particolare dei confratelli è sicuramente la veste di rito, consistente in un camice bianco stretto ai polsi e alla vita da un rosario nero con medaglie e crocifisso e da una cintura di cuoio scura. L'abito è munito di cappuccio bianco e copricapo nero e da due scapolari in tinta blu.  La fase culminante del rito sacro avviene il Venerdì Santo quando dalla chiesa del Carmine si snoderà la processione dei Misteri con i simboli della passione di Cristo, che raggiungerà la chiesa di San Domenico dove viene svolta la Compassio Virginis. Da qui dipartirà la processione dell'Addolorata con i confratelli incappucciati che portano il simbolo religioso per le vie di Taranto, accompagnati dal suono delle marce funebri e dai rintocchi della troccola. Il pellegrinaggio rientrerà nella chiesa del Carmine il Sabato mattina, e come rituale sarà uno dei "Perdoni" che bussando per tre volte alla porta della chiesa farà aprire i suoi battenti.  Questa festività nota in tutta la Penisola attira ogni anno migliaia di visitatori incuriositi dalle strane vesti dei confratelli e da questo rituale inusuale. Un turismo religioso che incentiva notevolmente lo sviluppo economico di questa città meridionale, e che offre diverse attrattive culturali e paesaggistiche.

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