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Trulli in Puglia: i simboli sui coni tra fede e magia

I trulli di Alberobello: viaggio tra pietra, fede e tradizione

Nel cuore della Valle d’Itria, tra distese di ulivi secolari e muretti a secco, sorgono i celebri trulli di Alberobello, un paesaggio unico riconosciuto come Patrimonio Mondiale UNESCO. Le loro cupole coniche, candide e perfettamente incastrate, catturano lo sguardo di chi percorre le vie lastricate del Rione Monti e di Aia Piccola. Su questi coni spiccano pitture bianche di croci, cuori e simboli misteriosi, tracciate a calce per tramandare fede, superstizione e identità contadina. Visitare Alberobello significa immergersi in un mosaico di simboli, dove ogni trullo racconta una storia diversa: di famiglie, devozioni, segreti rurali. Scoprire il significato di questi segni significa leggere un linguaggio antico, fatto di protezione, speranza e legame con la terra. È un viaggio nell’anima più autentica della Puglia, tra architettura vernacolare e spiritualità popolare, che ancora oggi incanta visitatori da tutto il mondo.

Origine e significato dei simboli dipinti sui trulli della Valle d’Itria

I simboli sui trulli nascono da un intreccio affascinante di religione, magia e cultura contadina. Gli abitanti della Valle d’Itria li tracciavano con latte di calce direttamente sulle chiancarelle dei coni, in modo che fossero visibili anche da lontano. Si trattava di un linguaggio universale: chi vedeva una croce latina o un cuore trafitto riconosceva subito la fede e la devozione della famiglia che abitava quella casa.
I segni più diffusi appartengono a tre grandi categorie:

  1. Cristiani – croci, monogrammi come IHS o M mariana, cuori ardenti e colombe. Rappresentano la fede quotidiana e la protezione divina sulla casa.
  2. Apotropaici – stelle, rosette, tridenti, lune crescenti: richiami alla fertilità, al sole e alla difesa dal malocchio.
  3. Astrologici – segni zodiacali come Ariete, Leone o Bilancia, legati al destino e ai cicli agricoli.

Nel passato questi simboli avevano anche una funzione identitaria: servivano a riconoscere le abitazioni o a distinguere le proprietà. Col tempo, la loro semplicità grafica è diventata parte del fascino estetico dei trulli. 
Oggi, molti abitanti continuano a rinfrescarli, mantenendo viva una memoria collettiva che unisce spiritualità e appartenenza. Visitando Alberobello si percepisce come ogni cono sia un piccolo altare, una preghiera dipinta, un talismano domestico contro la sventura.
Il Museo del Territorio di Alberobello ospita documenti e fotografie che raccontano l’evoluzione di questi segni, da semplici tracce di fede a testimonianze artistiche e antropologiche.

Itinerario per scoprire e fotografare i simboli dei trulli

Un viaggio tra i simboli dei trulli di Alberobello è un percorso nella storia e nella luce. 
Il punto di partenza ideale è il Rione Monti, dove decine di trulli espongono segni ben visibili sui coni: croci, cuori e tridenti spiccano al tramonto, quando la calce risplende d’oro. 
Prosegui verso Aia Piccola, quartiere più silenzioso e autentico: qui i simboli sono discreti, quasi intimi, e raccontano la vita quotidiana di chi ancora abita tra i coni. 
Dal Belvedere Santa Lucia, invece, si ammira una visione d’insieme dei tetti punteggiati di segni, come note su uno spartito urbano
Completa l’esperienza visitando il Trullo Sovrano, l’unico a due piani, e il Museo del Territorio (Case Pezzolla), dove pannelli e fotografie illustrano la simbologia locale e la costruzione a secco, oggi tutelata anche come Patrimonio Immateriale UNESCO
Chi desidera un’esperienza immersiva può partecipare a un tour con guida locale o a un laboratorio di calce, dove si impara a ripassare i simboli secondo la tecnica tradizionale. 
Ogni borgo della Valle d’Itria rivela una diversa interpretazione del simbolismo: una rosetta a Locorotondo, un tridente a Cisternino, una croce mariana a Martina Franca
Scattare fotografie è un modo per documentare, ma anche per rispettare: chiedi sempre il permesso, evita zoom sui cortili privati e privilegia la luce naturale. La fotografia consapevole restituisce autenticità e tutela la bellezza del luogo.

Turismo sostenibile e consigli per vivere i trulli in modo autentico

Visitare Alberobello e la Valle d’Itria significa entrare in contatto con un ecosistema fragile, fatto di pietra, calce e memoria. La sostenibilità qui non è solo ambientale ma anche culturale. 
Scegli di muoverti a piedi o in bicicletta, riducendo l’impatto e godendo dei dettagli nascosti tra i vicoli. Porta con te una borraccia riutilizzabile e prediligi soste nei fornelli pronti di Cisternino o nelle botteghe artigiane che vendono ceramiche e calce artistica. 
Le esperienze più autentiche sono quelle che uniscono natura, gastronomia e tradizione: una passeggiata tra gli ulivi, una degustazione di olio EVO o un calice di Verdeca al tramonto. 
Rispetta sempre le abitazioni: non toccare i coni, non salire sui tetti, non rimuovere pietre o fiori. 
Per un approccio consapevole, affidati a guide certificate che raccontino la storia dei simboli senza semplificazioni turistiche. 
Infine, lasciati ispirare: guarda oltre la fotografia e scopri la connessione spirituale che lega questi segni all’identità pugliese. I trulli non sono semplici case, ma pagine di pietra che custodiscono la fede, la magia e l’ingegno di un popolo. 
Un itinerario lento tra Alberobello e la Valle d’Itria ti permetterà di capire che ogni simbolo, anche il più piccolo, è un frammento di un grande racconto collettivo: quello della Puglia autentica e senza tempo.

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